“Ma che ti ridi?”
Quante volte li sentiamo scoppiare a ridere, immersi davanti ad uno schermo con le cuffie, su un divano?
I ragazzi non guardano più la televisione ma preferiscono fruire dei milioni di canali online che di sicuro sono per loro molto più attraenti.
Non è sempre facile capire che cosa li attragga, per questo può essere interessante fare una breve analisi.
Mi riferisco principalmente alla mia esperienza di mamma di un ragazzo di tredici anni, ma credo di essere abbastanza nella media.
Il contenuto prima di tutto
E’ indubbio che il contenuto dei canali sia la parte principale, ed è quello che si trova quasi esclusivamente in rete ad essere così tanto ricercato.
Primi fra tutti i gameplay.
Questi sono una grande parte di quello che cercano i ragazzi e le ragazze e cioè riprese di videogame giocati da altri giocatori.
Questa è una cosa che li attrae moltissimo.
I motivi sono molteplici perché i video game attuali sono dei mondi virtuali immensi che è molto difficile esplorare nella loro totalità.
Così i ragazzi possono essere interessati a scoprire come si passa un determinato livello di un videogame, nel quale si trovano bloccati.
I gameplay danno loro la possibilità di vedere cosa succede se avessero fatto una cosa diversa in un certo punto. Possono scoprire dei passaggi segreti, dei bug del programma, delle sorprese che i programmatori si divertono a nascondere in molti passaggi.
Possono trovare delle scorciatoie utili per il proseguimento del gioco, e così via.
Un altro motivo per guardare i gameplay è informarsi su un gioco prima di acquistarlo: vedere alcuni momenti di gioco può farli rendere conto se questo è di loro gradimento oppure no.
Altri canali che hanno molto successo sono a carattere di tutorial: danno consigli e spiegano come truccarsi, vestirsi, creare oggetti, bigiotteria, costumi, ma anche tecniche artistiche o elettronica, programmazione, e così via. Mi riferisco sempre a YouTuber giovani, seguiti da giovani.
A volte mio figlio mi consiglia dei canali, quando reputa di poter cogliere il mio interesse, come ad esempio quando mi ha segnalato certi YouTuber che hanno trovato il modo di viaggiare per poi pubblicare i loro documentari. Chiaramente durante questi viaggi fanno le cose che piacerebbe fare ai loro coetanei.
Qualche giorno fa mi sono imbattuta per caso in un canale di un ragazzo, sui quindici anni, che stava facendo una diretta seguitissima da altri della sua età.
Di che parlava? Di elettronica! Qualcuno insisteva in chat perché voleva “la domoticaaaaaa”.
Un po’ incredibile, no?
Condividere una passione
Insomma principalmente quello i nostri figli che trovano su YouTube è l’entusiasmo di altri ragazzi per le loro stesse passioni: i videogame, la moda, il cosplay, l’elettronica, i viaggi, lo sport,…
A noi genitori (zii, insegnanti, ecc.) questi YouTuber, o creativi, come bisognerebbe chiamarli, ci sembrano spesso irritanti ma, rassegnamoci, non abbiamo più tredici anni.
Se mi guardo dentro con sincerità, piacerebbe anche a me ridere come una cretina sul divano, con la cuffia, davanti ad un cellulare e senza un pensiero al mondo.
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